"Parola del buon Beppe"

Zeromojito è un gioco. Il gioco della bellezza, quella dell'uomo e della donna. Una caccia al tesoro sul campo di tutti i giorni. Uno scambio di sguardi, io ti vedo tu mi vedi...
E' un ideale di sobrietà, perché il bello è bello da sé. Niente incantesimi cubani a base di rum e menta che mostrino ciò che non è, o peggio che mostrifichino chi non ha.
Riconoscerla e mostrarla, questo è lo scopo. Magari con una parola: in questo gioco "bellezza" si dice Zeromojito.
Ma il mondo si sa è pieno d'inganni, e zero non è sempre zero ma uno, due, tre... Cinquemojito! E' l'inizio dell'incantesimo. Il ghiaccio si scioglie nel bicchiere vuoto e tu hai ancora sete.

Una Storia.

Era estate e ci si perdeva tra la città e le montagne, la menta e il ghiaccio. C’era voglia di Mojito, sulla scia di quelli bevuti a Cuba, accompagnati da salsa di sguardi e desideri del mondo. Eravamo tre amici, a parlare di alcol e del suo effetto sui baci. A considerare le donne in base ai Mojito, a quanti ne avremmo dovuti bere per farcele piacere, o a constatare come a volte non ce ne fosse bisogno. E così uno, due, tre... cinque, ma anche zero. Zero è la barista di Giancarlo, quella con gli occhi grandi. L'altra tre, forse quattro. Due è la cassiera del Dì per Dì, cinque la panettiera.

E così, sinceri o meno, la sfilata volgeva nel nulla, e sorso dopo sorso tutto diventava un gioco: Zeromojito.  

Aperitivo al Fluido.

Havana.

Che il mondo sia.

ZEROMOJITO.